Nei container la qualità vince

La S&L Trasporti di Genova ha superato la crisi puntando sul miglioramento del servizio e non sulla competizione tariffaria.

Il vento del mare spinge i container verso i porti liguri. I tre scali della Regione hanno movimentato nel 2014 oltre tre milioni e mezzo di teu, con un aumento del sei percento sul 2013 e raggiungendo un valore record rispetto a tutti gli anni precedenti. I soli terminal di Genova hanno lavorato 2,1 milioni di teu, mentre un altro milione e trecentomila teu è stato toccato da La Spezia.

Savona resta per ora marginale, ma potrà rifarsi da gennaio 2018, quando aprirà il nuovo terminal che il colosso danese APM TERMINALS (Gruppo Maersk) sta costruendo e che raggiungerà una capacità annua di 800mila teu. Questo fiume di contenitori parte dalle banchine – o ci arriva – in prevalenza su strada, mettendo in moto ogni giorno centinaia di autoarticolati portacontainer.

Perciò, in Liguria e nell’alessandrino sono sorte decine d’imprese di autotrasporto specializzate nel trasporto di container, che generalmente avviene in un raggio di 400-500 chilometri. La crescita di vettori specializzati in container è INIZIATA NEGLI ANNI Settanta, producendo sia aziende strutturate con centinaia di veicoli, sia piccole e medie imprese, fino a padroncini che operano in prevalenza come sub vettori. Un sistema che negli ultimi anni ha mostrato una certa debolezza, nonostante la crescita dei volumi.

L’aumento della concorrenza ha spinto le tariffe dell’autotrasporto container sempre più in basso, ponendo fuori mercato decine d’imprese e consolidando quelle più grandi.

Proprietà dei mezzi

In un mercato che pare saturo e che opera spesso sottocosto, aprire una nuova impresa è indubbiamente una sfida. E farla crescere sembra quasi una missione impossibile. I genovesi Dino Lucarelli e Alberto Saracco lo hanno fatto alla vigilia del Natale del 2005 hanno fondato la S&L Trasporti.

Entrambi erano prima dipendenti di aziende di spedizione e d’autotrasporto, che anno deciso di mettersi in proprio. All’inizio hanno lavorato usando esclusivamente vettori terzi, ma nel 2007 decisero di operare anche con una propria flotta, acquistando i primi due trattori: “Ci siamo presto resi conto che per fornire un buon servizio bisogna avere la completa disponibilità dei mezzi”. Spiega alberto Saracco. “Oggi, svogliamo l’ottanta percento del trasporto con la nostra flotta di camion, formata da 31 trattori e altrettanti semirimorchi porta container” aggiunge Dino Lucarelli.

Arriva la tempesta

Poco tempo dopo la sua nascita la S&L Trasporti ha dovuto affrontare la tempesta del 2008, che però non ha ostacolato la crescita dell’impresa. Anzi, afferma Saracco: “Siamo cresciuti proprio negli anni successivi alla crisi, perché abbiamo puntato sulla qualità piuttosto che sulla competizione tariffaria. Abbiamo seguito il classico detto che meglio avere pochi clienti, ma buoni”.

I committenti dell’azienda genovese sono soprattutto spedizionieri, agenti marittimi e consolidatori, quindi di imprese di piccole e medie dimensioni che vogliono mantenere un rapporto diretto e di fiducia con il trasportatore. “Questi operatori chiedono la massima puntualità nel ritiro e la consegna e la reperibilità 24/24 per comunicare cambiamenti all’ultimo momento o per gestire emergenze. I nostri clienti ci scelgono perché sanno che possono comunicare almeno con uno dei due capi dell’azienda e non solamente con i nostri collaboratori”, dichiara Saracco.

I Protagonisti

“Abbiamo calcolato i nostri oneri chilometrici reali e creato un sistema di anali dei costi industriali. Così abbiamo valori tariffari sotto cui non scendere mai nelle trattative con i clienti”

Ci porta un esempio della flessibilità del servizio: “Molto spesso gli ordini giungono un giorno per l’altro, anche con la nave in chiusura al sabato. In quest’ultimo caso, garantiamo sempre il trasporto del container in banchina e non tutti lo fanno”. Un altro elemento della crescita della S&L Trasporti è l’attenzione costante sull’efficienza economica dell’attività:” Abbiamo deciso fin dall’inizio che non dovevamo partecipare alla guerra delle tariffe al ribasso”, dice Saracco. “Cosi, abbiamo ingaggiato un consulente per calcolare i costi chilometrici reali dei veicoli e abbiamo stilato un sistema di analisi dei costi industriali, implementandolo nel nostro software gestionale. Ciò produce dei valori tariffari minimi sotto i quali non scendiamo nelle trattative con i clienti”.

Una strategia che pare funzionare, almeno per S&L Trasporti anche perché, spiega Lucarelli “negli ultimi due anni stiamo percependo un cambio di mentalità in parte della committenza. Le compagnie marittime stanno focalizzandosi anche sul trasporto terrestre e alcuni spedizionieri sono disposti a riconoscere la qualità dell’autotrasporto anche in termini tariffari. Ma per giungere a questo risultato hanno dovuto chiudere decine d’imprese di autotrasporto, proprio perché lavorano con tariffe inferiori ai loro costi, che spesso neppure conoscevano con precisione”.

L’Europa è ancora lontana

Al termine dell’incontro, chiediamo ai due imprenditori genovesi una valutazione sull’efficienza dei terminal container del porto, dal punto di vista dell’autotrasporto: “Rispetto a qualche anno fa, la situazione dei tempi d’attesa è migliorata, ma devono ancora migliorare per raggiungere i livelli dell’Europa settentrionale”, risponde Lucarelli.

E Saracco conclude: ”Nel trasporto di container una forte responsabilità per rispettare i tempi di guida degli autisti viene dal terminal. Dovrebbero restare aperti almeno 13 o perfino 16 ore al giorno, compreso il sabato. Capita spesso che l’autista che scarica un container in un terminal poi trova già chiuso il terminal dove deve caricare un altro contenitore e quindi deve attendere la mattina successiva, anche se ha tempo di guida a disposizione il giorno stesso”.